PAPÀ

Papà una volta, eri là,
tu ci stai,
pure quando non ci stai,
quello che faccio ora,
sei tu che me lo hai insegnato
io, ho aperto gli occhi, e ho solo copiato
tu mi hai chiesto di più, mi hai detto:
arti e mestieri ovunque vai li devi rubare,
perché l’occhio deve essere ladro,
se vuoi crescere ed imparare.

Poche cose mi hai ficcato in testa,
l’educazione e il rispettare,
mi hai abituato a lavorare e risparmiare,
mi hai insegnato, a non perdere la dignità,
tanto mi è bastato
il mondo la vità,
così l’ho affrontata
e ringraziando Iddio
male, non mi sono trovato.

So che tu ci stai
ci stavi e continuerai ad esserci
perché sotto sotto, io
son rimasto un bambino.
Ora,
non devo essere più passo passo guidato,
non ricevo nemmeno sonore cazziate,
ma, quando decisioni serie devo prendere
una parlata con te, pure ora, ancora me la devo fare.

VORREI

Non cerco un mondo
che mi deve accontentare,
ma, vorrei un mondo
che dentro ci devo campare.

Tutti cercano il meglio,
beato chi prima può arrivare,
io mi accontenterei,
di un poco di normalità.

Chi la cinquantina ha passato
ne ha visto più di uno, di morti accatastati,
pure quando si tremava per la paura di un ecatombe,
nemmeno allora abbiamo avuto paura di morire;

immediatamente dici: ora cambio,
due settimane dopo
quello che facevi, ritorni a fare
tanto, proprio a me deve capitare?

La vita, è un passaggio che il Padre Eterno ti ha dato,
comportati bene, sei solo ospitato,
a restare al posto proprio e non far piangere la gente
in questa vita terrena non ti costa niente.

Ricordati che, quando finisce il soggiorno
devi essere giudicato,
la di sconti non nessuno te ne fa
per quello che hai fatto ti tocca pagare.

Ecco perché non riesco a capacitarmi,
sarò un poco antico che non mi riesco ad adattare?
ho una voglia, che forse non si può avverare,
ma vorrei, un mondo che ora non c’è!