La presentazione dell’ultimo volume di Annalisa Teodorani, una mostra ispirata alla sua opera e un nuovo appuntamento con la rassegna “Métt in poesia”. Sono le iniziative organizzate dalla Fondazione Culture Santarcangelo in occasione della Giornata nazionale del dialetto e delle lingue locali, istituita dall’Unpli (Unione nazionale delle Pro loco italiane) e celebrata il 17 gennaio di ogni anno per sensibilizzare istituzioni e comunità locali sull’importanza di tutelare questo patrimonio culturale.
Dalle ore 13:00 di lunedì 9 gennaio è aperta presso la galleria Baldini della biblioteca la mostra “Ali e radici”, ispirata alle poesie di Annalisa Teodorani e realizzata da Daniele Monti e Marco Duati – collettivo Madamodu. La mostra sarà visitabile fino a mercoledì 25 gennaio negli orari di apertura della biblioteca (lunedì e martedì ore 13-19, giovedì ore 13-19 e 21-23, mercoledì, venerdì e sabato ore 8:30-19).
All’opera di Annalisa Teodorani sarà dedicato anche l’incontro in programma giovedì 19 gennaio alle ore 21:00 nella sala Baldini della biblioteca, durante il quale la poetessa e sindaca della Città della Poesia presenterà il suo ultimo volume “S’un fiòur tra i cavéll”, in dialogo con Clery Celeste. A seguire, Daniele Monti e Marco Duati – collettivo Madamodu presenteranno la mostra “Ali e radici”.
L’ultimo appuntamento con le iniziative per la Giornata nazionale del dialetto è in programma sabato 21 gennaio alle ore 17:00 presso il Museo etnografico, infatti, torna “Mètt in poesia. Gli oggetti dell’etnografia nelle poesie romagnole”, la rassegna culturale che FoCuS ha ideato per andare alla ricerca degli oggetti etnografici e delle tradizioni contadine romagnole nelle opere dei poeti del territorio.

Ali e radici – La mostra nasce dal connubio artistico e di intenti tra la poetessa Annalisa Teodorani e il collettivo artistico Madamodu (acronimo di Marco Duati e Daniele Monti), con l’intento di sperimentare l’arte come fusione di archetipi, pronti a scatenare percorsi emozionali negli occhi di chi guarda. Le poesie di Annalisa sono state scelte per il loro potere di suggestione e la capacità di stimolare il nostro mondo interiore e sono state date in pasto a un sistema di intelligenza artificiale, perché andasse a ricercarne gli archetipi utilizzando il nuovo inconscio collettivo, il web, e li materializzasse davanti ai nostri occhi. La piattaforma utilizzata per lo sviluppo visuale del progetto deriva dal pionieristico Dall-E, il cui nome è una combinazione geniale del personaggio Piaar Wall-E e del pittore surrealista Salvador Dalì. Dall-E nasce dai modelli linguistici Gpt di OpenAl (intelligenza artificiale open user), capaci di generare immagini partendo da una loro descrizione testuale. Questo genere di piattaforme ha la caratteristica di essere in evoluzione, grazie al continuo addestramento che proviene dalla pubblicazione sul web di nuovi contenuti da parte degli utenti di tutto il mondo. È evidente come questa tipologia di apprendimento abbia dato nuova linfa al dibattito: “siamo di fronte al potenziamento delle capacità umane o alla loro sostituzione? In realtà, forse varrebbe la pena porsi una domanda preliminare: gli esteri umani possono davvero creare arte dal nulla?